Il compositore Mario Lavezzi: «Rivoluzione hi-tech, la musica corre e l'industria è frammentata»

La tecnologia da sempre ha dato grande impulso all’evoluzione della musica e degli strumenti musicali. Partendo dalle prime chitarre elettriche fino ai sintetizzatori, per arrivare agli attuali software musicali con cui oggi puoi realizzare al computer arrangiamenti di brani che spesso diventano successi. Personalmente ho buona conoscenza di questi software e realizzo al computer i provini delle canzoni che scrivo. Ma nella mia carriera di compositore, produttore e cantautore ho passato migliaia di ore a realizzare brani e album in studio di registrazione con gli altri musicisti: ovvio dirlo, ma è davvero tutto molto diverso, a partire dall’approccio creativo. Ognuno, in quelle session, metteva a disposizione le proprie capacità professionali e la propria creatività: naturalmente ciò che ne scaturiva è qualcosa che raramente si riscontra nelle produzioni attuali. Non si può stabilire se meglio o peggio, ma sicuramente diverso. La tecnologia ha rivoluzionato, ovviamente e forse prima, il modo di ascoltare la musica, partendo dall’invenzione dei primi grammofoni, dei giradischi, passando alle musicassette, ai CD e oggi ai file musicali Mp3. Innegabili – lo riconosco – i vantaggi, ma dobbiamo anche considerare gli aspetti controproducenti. Negli anni in cui si vendevano dischi in vinile, musicassette e successivamente i Cd (tutti i supporti fisici, insomma) l’industria discografica prosperava grazie a fatturati che la ponevano tra le imprese più redditizie, ricavando le risorse economiche necessarie per investire su nuovi talenti e fare anche sperimentazione. Oggi la frammentazione che avviene attraverso l’uso dei provider musicali (Spotify, iTune, YouTube, ecc.), oltre alla velocità con cui si consuma la musica, non offre purtroppo le medesime risorse non solo agli artisti, ma a chi la musica produce. Io però il cambiamento cerco di cavalcarlo: sto scoprendo quanto le nuove tecnologie possano offrirmi in termini di nuove e belle opportunità. Per esempio senza la tecnologia, il concorso Campusband-Musica&Matematica dedicato agli studenti appassionati di musica, di cui sono promotore, non avremmo potuto svilupparlo. I partecipanti possono caricare direttamente sul sito www.campusband.it le loro proposte, sfidarsi a luglio al Castello Sforzesco e il vincitore riceverà in premio la realizzazione e la pubblicazione su tutti i portali digitali dell’inedito accompagnato del relativo video.

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