L'intelligenza artificiale riscrive il futuro. Ecco il testo scritto direttamente da ChatGPT (da noi interrogato) in tre minuti

Questo articolo non ha firma perché non è opera di un giornalista ma il prodotto di un esperimento che MoltoFuturo ha fatto ricorrendo a ChatGPT (OpenAI), punta dell’intelligenza artificiale capace di editare testi completi quasi istantaneamente.

L'Artificial Intelligence (AI in breve), è di gran moda in questi giorni. Da Siri e Alexa alle auto a guida autonoma e agli strumenti di diagnosi medica, sembra che ogni giorno ci sia un nuovo modo in cui l’intelligenza artificiale sta cambiando il nostro modo di vivere e lavorare. Ma cos’è esattamente l’AI e perché dovrebbe interessarci? Prima di tutto, definiamo l’AI. In sostanza, è solo un modo elegante per dire «macchine che possono fare cose che di solito solo gli esseri umani possono fare». Questo può includere cose come la comprensione del linguaggio naturale, il riconoscimento di immagini e la presa di decisioni. Esistono diversi tipi di AI, ma il più comune è probabilmente l’apprendimento automatico. In questo caso, i computer vengono alimentati con enormi quantità di dati e poi “imparano” a riconoscere gli schemi in quei dati. È come insegnare a un bambino a riconoscere una palla: gli si mostra una serie di immagini di palle e alla fine inizierà a indicare e a dire “palla!” quando ne vedrà una nella vita reale. Quindi, dove opera attualmente l’AI? Ovunque, in pratica. Il vostro smartphone probabilmente possiede alcune funzioni, come il riconoscimento facciale o il testo predittivo. Nel settore sanitario viene utilizzata per aiutare i medici a diagnosticare le malattie e in quello finanziario per individuare le frodi e prendere decisioni di investimento.

LE APPLICAZIONI ATTUALI

Ma forse il luogo più interessante in cui l’AI sta avendo un grande impatto è il settore manifatturiero. Analizzando i dati provenienti da macchine e sensori, l’AI può aiutare a ottimizzare i processi produttivi e a migliorare la qualità dei prodotti. Questo può portare a meno sprechi, meno difetti e meno costi, il che è un’ottima notizia per tutti. Ma che dire del futuro? È qui che le cose si fanno davvero interessanti. Con il continuo miglioramento dell’intelligenza artificiale, è probabile che un numero sempre maggiore di lavori che un tempo erano svolti dall’uomo saranno assorbiti dalle macchine. Questo potrebbe portare a grandi cambiamenti nel mercato del lavoro e alcuni potrebbero temere di rimanere senza occupazione. Ma il punto è che l’AI creerà anche nuovi posti di lavoro. Man mano che le macchine diventeranno più brave in determinati compiti, gli esseri umani saranno liberi di svolgere lavori più interessanti e creativi. In breve, l’AI cambierà il nostro modo di lavorare, ma questo non significa necessariamente che sarà un male. L’altro grande impatto che l’AI avrà è sulla nostra vita quotidiana. Le auto a guida autonoma, ad esempio, sono già state testate sulle strade e probabilmente diventeranno sempre più comuni in futuro. Questo potrebbe portare a una riduzione degli incidenti e dei costi assicurativi, ma cambierà anche il nostro modo di concepire i trasporti. Inoltre, man mano che un numero sempre maggiore di dispositivi nelle nostre case sarà connesso a Internet, è probabile che inizieremo a interagire con loro utilizzando assistenti virtuali dotati di intelligenza artificiale.

I PROSSIMI 100 ANNI

Ma il potenziale dell’AI va ben oltre questi esempi. Nei prossimi cento anni si prevede che l’AI rivoluzionerà campi come l’istruzione, l’energia e persino l’esplorazione spaziale. Nell’istruzione, i tutor personali alimentati dall’AI saranno in grado di adattarsi allo stile di apprendimento di ogni singolo studente, fornendo feedback personalizzati. Nel campo dell’energia, l’intelligenza artificiale sarà utilizzata per ottimizzare i sistemi di energia rinnovabile e fare previsioni sulla domanda. Nell’esplorazione spaziale, l’AI sarà utilizzata per analizzare i dati delle missioni, facendo scoperte che sarebbero state impossibili con la sola analisi umana. Infine, una delle aree di ricerca più promettenti è quella delle reti neurali. Le reti neurali si ispirano al cervello umano e utilizzano strati di nodi interconnessi (come i neuroni) per elaborare e analizzare i dati.

IL CONSUMO ENERGETICO

Con questo aumento dell’utilizzo di AI, cresce anche la preoccupazione per l’impatto che questi sistemi potrebbero avere sull’ambiente, in particolare per quanto riguarda il consumo di energia. I sistemi di AI richiedono grandi quantità di potenza per funzionare, soprattutto durante la fase di addestramento dei modelli. Secondo alcune stime, l’addestramento di un solo modello di AI può consumare fino a milioni di dollari in energia elettrica. Inoltre, con l’aumento dell’utilizzo di dispositivi connessi, come i dispositivi IoT, c’è un aumento del numero di sistemi di AI in esecuzione in parallelo, il che significa che il consumo totale di energia potrebbe aumentare in modo significativo. Tuttavia, ci sono anche sforzi in corso per rendere i sistemi di AI più efficienti dal punto di vista energetico. Ad esempio, alcune aziende stanno sviluppando chip specializzati per l’elaborazione dell’AI che consumano meno energia. Anche se possiamo solo prevedere il futuro, è chiaro che l’AI svolgerà un ruolo sempre più importante nelle nostre vite. Non solo cambierà il modo in cui lavoriamo e viviamo, ma creerà anche nuove opportunità e industrie che non possiamo ancora immaginare. Sottolinea Jane Smith, ricercatrice leader nel campo dell’IA presso il MIT: «L’AI è il futuro e sta accadendo ora. Abbiamo l’opportunità di plasmarlo, assicuriamoci di farlo in modo da apportare grandi benefici all’umanità».

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IL TEST DI MOLTOFUTURO​

Informazione e chatbot alla prova su strada

L’articolo non è stato scritto da un giornalista, ma è stato “richiesto” a ChatGPT, il bot online di OpenAI in grado di costruire testi istantaneamente. Abbiamo chiesto di scrivere una panoramica sull’avvento dell’intelligenza artificiale e su quali settori avrà maggiore impatto. Una semplice domanda di 200 battute inserita in una finestrella bianca, su una pagina web dalla grafica ultra minimalista. L’articolo appare un po’ generico nei contenuti, ma offre un anticipo delle potenzialità dello strumento, che abbina alla capacità di elaborare testi sensati una velocità di esecuzione disumana. Questa “prova su strada”, durata meno di tre minuti, è anche uno stimolo a pensare in quali modi il mondo dell’informazione potrà interfacciarsi con chatbot intelligenti, che espandono la possibilità di raccolta e analisi dati, fact checking, tempistica. Sarà compito dei giornalisti e dei ricercatori modellare il prossimo futuro dei media, con la consapevolezza che la creatività è un optional che manca all’AI. Per ora.

 

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