Il bello e il brutto dell'hi-tech, Marco Presta: «Gli oggetti tecnologici ci amano o ci odiano. Per fortuna ho due figli»

Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab in collaborazione con MARCO PRESTA

Nei giorni scorsi sono stati ritrovati nove uomini di Neanderthal all’interno di una grotta del Circeo. Il decimo, sono io. Il mio rapporto con la tecnologia è da sempre problematico e superficiale: giusto buongiorno e buonasera, per capirci. Vi confesso che quando accendo la televisione e vedo apparire le immagini, tuttora mi stupisco. Eppure, appartengo a una generazione che ha regalato al mondo il Pac-man, indubbiamente un grande passo avanti per l’Umanità. Credo che avere feeling con il Tech sia questione di talento, come saper comporre una sinfonia, cucinare un buon piatto di pasta e vongole e manipolare la gente sui social. Conoscendo i miei limiti, cerco di ridurre al minimo il confronto con tutto ciò che è tecnologico, ma si tratta di un’impresa impossibile: se non cerchi la tecnologia, sarà lei a venire a cercare te. Da qualche mese, ad esempio, ho noleggiato un’auto tedesca, un’utilitaria nei cui confronti nutro un atteggiamento di continua soggezione e verso la quale mostro spesso una palese inferiorità. Del resto, le alleanze italo-germaniche hanno sempre creato grossi problemi. Lei ha una quantità di funzioni che, con ogni probabilità, non imparerò mai. E poi mi parla, mi rimprovera al minimo errore. È arrivata al punto di dirmi: «Ora lascia il volante al guidatore». E io chi sono? Mi considera semplicemente quello che paga la sua rata mensile. La verità è che gli oggetti tecnologici hanno un’anima, alcuni di loro ci tollerano, altri ci odiano. Avete mai avuto una lavatrice, un computer, una stampante che vi abbiano creato delle grane, sin da quando li avete acquistati? Voi magari avrete pensato: «Eh… che sfiga, però!».

Ebbene credetemi, la sfiga non c’entrava niente, è che gli stavate sulle balle. Il videoregistratore, per parlare di una razza tecnologica maledetta che fortunatamente s’è estinta, detestava l’essere umano come Morgan detesta Bugo. Inevitabilmente prima o poi - più prima che poi - s’inceppava e masticava il nastro di una videocassetta, la vostra preferita. Lo stesso comportamento infame lo teneva pure lo stereo dell’automobile con le musicassette, come ricorderete. Si tratta di prove inconfutabili. Dite la verità: siete in grado di dominare il wi-fi di casa vostra? E l’antifurto? La risposta è una sola: no. Abbiamo creato tecnologie raffinatissime nella speranza che abbiano pietà di noi e funzionino. Lo stesso Elon Musk, uno degli uomini più ricchi al mondo, continua a lanciare nel cielo razzi che puntualmente gli ricadono sulla testa. Io comunque ho trovato la soluzione. È la parola magica che uso quando sono in difficoltà di fronte al tostapane, anzi sono due le parole magiche: «Caterina! Giacomo!». Chiamo i miei ragazzi, senza pudore, senza dignità. Loro sono predisposti geneticamente a rapportarsi con la tecnologia. È bellissimo avere dei figli.

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