Sport sempre più tecnologico, la campionessa Alice Betto: ecco come ottimizzare l'allenamento

Life is now. Recitava così un famoso spot a cavallo degli anni Duemila, che suggeriva di carpire l’attimo e godersi il presente per contare su un futuro migliore. Filosofia che riflette l’animo di corridori, nuotatori e amanti del fitness, che dopo l’annata sportiva più complicata della storia recente sono pronti a scattare per godersi la propria passione con l’inizio della bella stagione. E con una voglia maggiore del solito, poiché costretti a rinunciare per oltre un anno alla palestra e a fare i conti con temperature ancora lontane dagli abituali valori primaverili. Con l’eccezione dei semiprofessionisti abituati a pianificare il calendario in base alle gare disponibili (quest’anno molto poche causa pandemia), l’esercito di amatori sta iniziando a riversarsi su strade, parchi e piste ciclabili con una rinnovata attenzione verso le attività sportive. «L’emergenza Covid-19 ha messo la salute e il fitness in cima agli interessi di molti consumatori, generando una crescita importante per il mercato dei wearable», ha spiegato Device Trackers, manager di International Data Corporation, una delle principali società di ricerca di mercato del mondo per il settore tecnologico. Le conseguenze più evidenti innescate dalla diffusione del Coronavirus sono state due: da una parte la fioritura di corsi e programmi di fitness online per la pratica casalinga, dall’altra l’incremento delle vendite dei dispositivi indossabili.

GLI AURICOLARI

Dati IDC alla mano, a livello mondiale sono state spedite 444,7 milioni di unità nel corso del 2020, con un incremento del 28,4% rispetto all’anno precedente. Per quanto il segmento si stia ampliando con la comparsa di nuovi oggetti per la rilevazione dei dati, a trainare il mercato sono ancora gli auricolari (rispetto al modello standard, qui si considerano quelli che oltre l’audio offrono un assistente smart o sistemi per ottenere informazioni sanitarie e tecniche) e gli smartwatch, che restano gli strumenti più popolari e con fasce di prezzo in grado di accontentare tutte le tasche, anche perché la carenza globale di semiconduttori ha penalizzato altri dispositivi, come le smartband. Per gli appassionati, invece, la priorità che spinge all’acquisto è la volontà di monitorare gli allenamenti, sia per migliorare le prestazioni, sia per salvaguardare il fisico (e in tal senso va segnalato l’interesse crescente verso soluzioni che registrano e analizzano il sonno). «Monitorare le prestazioni è fondamentale per imparare a conoscere il proprio corpo, mettere a fuoco i dettagli e, per chi è disposto, riuscire a ricercare il limite, anche perché senza parametri è impossibile avere consapevolezza dell’attività svolta e di eventuali miglioramenti», spiega Alice Betto, campionessa italiana di triathlon in forza al gruppo sportivo delle Fiamme Oro che a luglio, a meno di clamorosi colpi di scena nelle poche gare di qualificazione rimaste in programma, sarà impegnata a Tokyo nella sfiancante sequenza olimpica di 1.500 metri a nuoto, 40 km in bici e 10 km di corsa. «Registrare ogni seduta per me è obbligatorio, specie quando mi alleno da sola. Sulla bicicletta ho il potenziometro, i pedali con i sensori per rilevare potenza e cadenza delle due gambe e un computer a bordo che mi permette di avere tutto sotto controllo, mentre quando corro e nuoto c’è l’orologio Wahoo che riconosce in automatico la disciplina praticata e anche negli allenamenti in acque libere segna passo, calorie, frequenza cardiaca per creare uno storico, con set di dati utili per ottimizzare gli allenamenti, intervenire in zone specifiche e osservare le migliorie nel corso del tempo».

L’ASSISTENTE

Tenere sotto controllo il battito cardiaco è l’esigenza più gettonata e condivisa dagli sportivi amatoriali, che possono pescare nell’ampia offerta tra cardiofrequenzimetro e smartwatch. Per ognuno dei dispositivi c’è ampia scelta, con il primo che è più economico e, al suo interno, il modello da polso si rivela più comodo e pratico rispetto alla fascia dotata di sensori da indossare sul torace. Entrambi forniscono dati preziosi per classificare la singola seduta, come il consumo di calorie e ossigeno, velocità e distanze, con gli smartwatch che per design, potenzialità e usi vanno molto oltre l’ambito sportivo. Guardando ai modelli, due cardiofrequenzimetri efficaci e convenienti sono Willful e Moofit. Semisconosciuti ma apprezzati da chi l’ha provati, il primo è un fitness tracker che riconosce 14 attività sportive, registra i battiti del cuore, è impermeabile e online si trova in varie colorazioni a 26,99 euro, il secondo conta sulla fascia toracica regolabile da 65 a 95 centimetri che si abbina con smartphone, orologi GPS e ciclocomputer, ha una autonomia superiore alle 10 ore e compatibilità con tante applicazioni mobili dedicate al fitness e alla salute ed è proposto a 33 euro. Tra le innumerevoli cuffie indirizzate agli sportivi, invece, con il sensore di movimento TrackFit che conta le ripetizioni e traccia ogni mossa, le Jabra Sport Coach (119 euro) si differenziano dalla massa e guidano l’allenamento lungo il percorso con l’assistente integrato che offre consigli e motivazioni.

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