Terna, dal Tyrrhenian Link all'Adriatic Link: i cavi sono sottomarini. E gli investimenti sostenibili

Stazioni e linee elettriche sempre più green, l’elevata quota di investimenti sostenibili e l’attenzione al contesto ambientale fanno oggi di Terna uno dei principali driver della transizione energetica. Nel piano industriale 2021-2025 “Driving Energy” la sostenibilità è centrale e indica ben 14 obiettivi da raggiungere per la creazione di valore nel medio-lungo termine. Inoltre, in base ai criteri della tassonomia verde dell’Unione Europea, che classifica le attività economiche sostenibili, è green il 95 per cento dei circa 9 miliardi di investimenti previsti da Terna nei prossimi cinque anni. L’azienda guidata da Stefano Donnarumma punta in questa fase all’integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili e all’incremento della sicurezza e della resilienza del sistema elettrico, per risolvere le congestioni di rete e potenziare le dorsali indispensabili al trasporto dell’energia dai luoghi di produzione a quelli di consumo. Traguardo che necessita anche del rafforzamento dei collegamenti Nord-Sud e con le isole, e delle interconnessioni internazionali.

LE LINEE

Il Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino che collegherà la Campania alla Sicilia e quest’ultima alla Sardegna, prevederà circa 3,7 miliardi di euro di investimenti. In programma la realizzazione di due cavi per un totale di 950 chilometri di collegamento a 1000 Mw in corrente continua. L’opera sarà a regime nel 2027, ma il primo cavo sarà operativo già a fine 2025. Le linee sottomarine rappresentano la risposta sostenibile di Terna alla costante crescita di richiesta di energia utilizzando soluzioni innovative, efficaci e che non interferiscono con l’ambiente. Anche l’Adriatic Link sarà sottomarino, lungo 285 chilometri e completamente invisibile perché costituito da un cavo marino, tra Marche e Abruzzo, e due cavi terrestri interrati. I lavori per la realizzazione dell’opera partiranno nel 2024 e si utilizzerà una tecnica di perforazione che permette di installare i cavi, annullando l’impatto dei lavori sul litorale, e garantisce la necessaria protezione del collegamento elettrico in caso di erosione costiera.

L’approccio sostenibile di Terna per la realizzazione delle infrastrutture si riflette anche sulle stazioni elettriche. Come quella di Capri, inaugurata nel 2020 e costata 150 milioni di euro di investimenti, che ha portato sull’isola azzurra una straordinaria efficienza energetica da fonti rinnovabili e ha permesso di mandare in pensione la vecchia centrale a gasolio Sippic, risalente al 1903, a Marina Grande. Terna collabora anche con le associazioni ambientaliste, con l’obiettivo di mettere in campo soluzioni di mitigazione sempre più evolute ed efficaci per la protezione dell’avifauna in prossimità degli elettrodotti.

Un esempio: Terna ospita sulle sue linee aeree oltre una decina di nidi di cicogne all’anno. Alcuni sono spontanei e compatibili con l’esercizio delle linee elettriche, altri sono artificiali, ossia realizzati dall’azienda per consentire alle cicogne di nidificare in sicurezza. Sul tema del clima, Terna ha poi rinnovato il proprio impegno verso i 10 principi del Global Compact e i 17 SDGs dell’Onu, per contribuire fattivamente allo sviluppo sostenibile, e rafforzato così il suo ruolo di regista e abilitatore del sistema energetico italiano, in quanto principale realtà in grado di accompagnare il Paese verso il raggiungimento degli obiettivi europei di emissioni nette zero entro il 2050. Un impegno confermato anche dai numerosi primati raggiunti nei più importanti indici di sostenibilità e dall’adesione, per prima tra le utilities in Italia, al Nasdaq Sustainable Bond Network.

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